G20: trattativa all'impasse su decarbonizzazione, Cingolani e Kerry mediano
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
26
Ven, Apr

G20: trattativa all'impasse su decarbonizzazione, Cingolani e Kerry mediano

Sostenibilita
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Trattativa impantanata sulla decarbonizzazione in questo inizio di seconda giornata dei lavori del G20, dedicata ai temi più spinosi della ministeriale napoletana dedicata ad ambiente, clima ed energia. E c'è un dialogo stretto tra il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani e l'inviato del Presidente Usa sul Clima

John Kerry per uscire dall'impasse. I lavori riprenderanno alle 14 quando, a quanto si apprende da fonti ministeriali, il ministro Cingolani vorrà riuniti tutti i ministri, non solo i capi delegazione, nel tentativo di trovare la difficile quadra. 

Dopo la giornata di ieri sostanzialmente dedicata ai temi più ambientali, sul tavolo della ministeriale di oggi sono arrivate le questioni più complicate, ovvero quelle che riguardano il clima e la transizione energetica. E se l'accordo sul Communiqué di ieri, quello di taglio più ambientale, è stato sì discusso fino all'ultimo secondo ma poi approvato in tutti i suoi punti, lo stesso ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha ammesso che ora arrivano i punti più difficili di questo G20, e sono sostanzialmente due: il contenimento della temperatura e la necessità di accelerare sulla decarbonizzazione in questa decade.  

"Dobbiamo essere estremamente convinti, tutti quanti, che dobbiamo tenere l'incremento della temperatura sotto 1,5°C per la metà del secolo, non 2 o 2,5 perché anche quello fa una differenza enorme dal punto di vista del cambiamento climatico. Su questo c'è una discussione in queste ore", ha detto ieri sera Cingolani incontrando la stampa dopo l'adozione del Communiqué Ambiente. "In un documento in cui dobbiamo mettere d'accordo economie basate sul petrolio ed economie che invertiranno la curva, sì, ma al 2060, dire che tutto va giocato in questa decade è complicato e insieme con la questione del contenimento della temperatura compone un bel puzzle che deve essere negoziato - ha detto Cingolani - Ci sono Paesi che hanno problemi su questi target, come i Paesi Arabi, in parte la Cina, la Russia e i Paesi emergenti, ma non escluderei che continuando la discussione si possa trovare la sintesi". 

Si delinea un'asse Italia-Usa  

Più rinnovabili e azioni "molto ambiziose" in questa decade per arrivare a bloccare la temperatura a 1,5°C, l'ambizione massima degli Stati Uniti che si sono detti a fianco dell'Italia per convincere gli altri Paesi, oggi e soprattutto in vista della Cop, di cui il G20 rappresenta il "banco di prova". Questo il contenuto dell'incontro bilaterale di ieri mattina tra il ministro Roberto Cingolani e l'inviato del Presidente Usa per il clima John Kerry (secondo incontro dopo quello avvenuto a Roma in piena scrittura Pnrr). 

Rinnovabili protagoniste, nonostante la complicazione dovuta al fatto che diventa necessario lavorare sulla stabilità delle rete: su questo ci sarebbe un "accordo perfetto" tra Italia e Usa. Per quanto riguarda l'impegno nel sostenere i Paesi più poveri, un punto su cui insiste molto il ministro Cingolani, l'Italia ha intenzione di aumentare i fondi per la cooperazione e questo sarà un tema di cui si parlerà anche in occasione della Cop: anche su questo "c'è intesa". 

di Stefania Marignetti  

 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.