Pattavina è 'Uno nessuno centomila' per il Pirandello al Quirino
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Lun, Mag

Pattavina è 'Uno nessuno centomila' per il Pirandello al Quirino

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(Adnkronos) - Ogni persona è una sola per come si percepisce, con i suoi pregi e difetti, fisici e caratteriali; ma al tempo stesso è anche come la vedono le centomila persone che la conoscono, la frequentano ne parlano: e, al dunque, non è nessuna in via definitiva.

Pippo Pattavina e Marianella Bargilli in
Pippo Pattavina e Marianella Bargilli in "Uno nessuno centomila" al teatro Quirino di Roma

 

La 'filosofia' di Luigi Pirandello, più volte applicata al teatro, trova la sua summa letteraria nel romanzo 'Uno, nessuno, centomila' che nella sua trasposizione teatrale è ora in scena fino a domenica al teatro Quirino di Roma, con Pippo Pattavina nei panni del protagonista, affiancato da Marianella Bargilli in quelli della moglie nonché da Rosario Minardi, Mario Opinato e Gianpaolo Romania, tutti diretti dal regista Antonello Capodici per le musiche originali composte da Mario Incudine.

La vicenda del protagonista del romanzo e della piece teatrale, Vitangelo Muscarda (ma per la moglie lui esiste solo con il nomignolo vezzeggiativa di Gengé) è in tal senso esemplare. Tutto nasce dalla scoperta, fatta una mattina allo specchio, di avere il naso un po' storto; ma la sua meraviglia si scontra con la naturalezza con la quale la moglie gli dice di averlo avuto sin dalla nascita, che lei se ne è accorta da quando lo conosce e che addirittura tutti nel paese lo chiamano con un paio di soprannomi che fanno diretto riferimento proprio alla pendenza del suo naso. Da questa scoperta, il personaggio pirandelliano matura la consapevolezza che noi non siamo soltanto chi pensiamo di essere ma anche tutti quelli che gli altri pensano che noi siamo e dunque, alla fine, non siamo proprio nessuno, privi di una autentica identità proprio per il motivo di averne infinite...

"Quest'opera del genio siciliano rappresenta il vertice del suo pensiero, della sua sterminata riflessione sull'essere e sull'apparire, sulla società e sull'individuo, sulla natura e sulla forma - sottolinea Antonello Capodici nelle sue note di regia - Nella sua descrizione della perdita di senso che l'uomo contemporaneo subisce di fronte al macro sistema sociale, che finisce per annullarlo inglobandolo, Pirandello si dimostra attualissimo, nella sua visione dello Stato e della famiglia, del matrimonio e del capitalismo, della ragione e della follia".

(di Enzo Bonaiuto) 

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