Vanessa Gravina è la "Testimone d'accusa" di Agatha Christie al Quirino
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Mar, Mag

Vanessa Gravina è la "Testimone d'accusa" di Agatha Christie al Quirino

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Geppy Gleijeses regista e anche attore in sostituzione di Giorgio Ferrara, indisponibile, almeno fino a domenica

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Vanessa Gravina con Giulio Corso in "Testimone d'accusa" di Agatha Christie al teatro Quirino di Roma

 

Un giallo che si rispetti riserva sorprese fino all'ultima scena, scritta o recitata; e la regola d'oro non poteva non essere rispettata dalla regina dei gialli, Agatha Christie, anche per 'Testimone d'accusa', il romanzo reso famoso dal film diretto nel 1957 da Billy Wilder e ora in scena, con la traduzione di Edoardo Erba, al teatro Quirino di Roma fino al 29 gennaio, con Vanessa Gravina nel ruolo del titolo, affiancata da Giulio Corso e da Geppy Gleijeses che, oltre a firmare la regia, sostituisce almeno fino a domenica l'indisponibile Giorgio Ferrara.

La vicenda si svolge tra lo studio di un avvocato di fama e l'aula del tribunale, dove è chiamato a rispondere dell'accusa di omicidio di una anziana e ricca signora un uomo sposato, o per meglio dire legato da un vincolo matrimoniale stretto con una ragazza aiutata a fuggire dalla zona comunista di Berlino, con la quale ora vive a Londra, con qualche problema economico, tra lavori saltuari e più o meno mascherati licenziamenti. La donna diventa la testimone chiave per confermare o smentire l'alibi dell'accusato.

"Non ci sono dubbi che 'Testimone d'accusa' sia il più bel dramma giudiziario - afferma il regista Geppy Gleijeses, direttore artistico del teatro Quirino di Roma - Il gioco non verte tanto sulla psicologia dei personaggi, tra simulatori occulti, presunti assassini, grandi avvocati; quanto sulla perfezione di un meccanismo infernale, che crea un colpo di scena dietro l’altro, in un crescendo alla 'Bolero' di Ravel, una battuta dopo l’altra. E la ricostruzione giudiziaria è davvero impressionante per precisione e verità, come se l’avesse scritta il più grande giudice inglese del secolo scorso, per una trama da brividi".

(di Enzo Bonaiuto)

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