Sanremo, Sylos Labini: "Bene ricordo Foibe, ma usiamo parola regime anche per comunismo"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
02
Gio, Mag

Sanremo, Sylos Labini: "Bene ricordo Foibe, ma usiamo parola regime anche per comunismo"

Spettacoli
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

"Con questo nuovo governo la Rai ha la possibilità di dimostrare che è un'azienda pluralista, diamo voce a chi, in questi ultimi anni, non l'ha avuta'.

alternate text
Edoardo Sylos Labini

 

"Va dato atto ad Amadeus del suo gesto, grazie anche alla pressione del mondo politico e intellettuale. Al Festival di Sanremo si è parlato di Foibe, ma utilizziamo pure la parola 'regime' anche per il comunismo, come per il regime nazisfascista. In un'Italia democratica i totalitarismi vanno sempre combattuti, da una parte e dall'altra, per ricordare i danni che hanno fatto". E' quanto ha dichiarato all'Adnkronos l'attore e regista, fondatore e direttore della rivista Culturaidentità, Edoardo Sylos Labini, commentando il ricordo delle Foibe al Festival di Sanremo.

Ed ha aggiunto: "La Rai è la prima azienda culturale del Paese, deve assolutamente recuperare questa sua peculiarità e visione. Con questo nuovo governo ha la possibilità di dimostrare che è un'azienda pluralista, diamo voce a chi, in questi ultimi anni, non l'ha avuta. Avevo proposto ad Amadeus di salire sul palco dell'Ariston per recitare la 'La pioggia nel pineto' di D'Annunzio - ha ricordato ancora - Una provocazione lanciata al convegno di Fratelli d'Italia per far capire come il nuovo immaginario italiano può essere rappresentato in chiave contemporanea raccontando la nostra grande tradizione. E poi 'La pioggia nel pineto' è una lirica musicalissima".

"Ho avuto la fortuna di cominciare a lavorare con Alida Valli, originaria di Pola - ha proseguito Edoardo Sylos Labini- Quando morì la sua bara fu avvolta nella bandiera istriana. Nel 2014 le vollero consegnare una onorificenza in Croazia e la grande attrice, che aveva vissuto la pagina straziante dell'esodo giuliano - dalmata, disse semplicemente, 'sono nata e voglio morire italiana'. Lo ripeto - ha concluso - il nuovo immaginario deve partire anche dal racconto di questi personaggi attraverso lo spettacolo, il teatro, il cinema, la musica".

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.