Gabriele Lavia: "Al contrario del cinema, il teatro non morirà mai"
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Dom, Mag

Gabriele Lavia: "Al contrario del cinema, il teatro non morirà mai"

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"Il teatro è vita. E, come la vita non ha mai un solo giorno che sia facile, così è per il teatro, la cui vita è sempre difficile ed è la sua bellezza e la sua salvezza, perché se il teatro fosse stato facile sarebbe già morto...".

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Gabriele Lavia - (Fotogramma)

 

E' l'osservazione che propone Gabriele Lavia - reduce dalla tournée con il 'Berretto a sonagli' di Luigi Pirandello, nella versione siciliana della 'Birritta cu i ciancianeddi' e ora impegnato a Catania con 'Il sogno di un uomo ridicolo' di Fëdor Dostoevskij - intervistato dalla AdnKronos in occasione della Giornata mondiale del Teatro.

"Per quel che ne sappiamo, noi conosciamo vagamente il teatro dal quinto secolo avanti Cristo, ma non è credibile che sia nato già di pietra e di marmo o di legno. Sarà nato con un essere umano che, magari circondato da qualche pietra, parlava ad altri essere umani. In tal senso - sottolinea Gabriele Lavia - possiamo dire che, a differenza del cinema che è durato cento anni, prima di essere sconfitto dai telefonini, perché è una 'techne' e, in quanto tale, è sempre destinata a essere superata da una 'techne' nuova, il teatro invece è vita. Esiste da sempre ed esisterà per sempre! Il teatro non morirà mai: è insostituibile e non può morire, perché è nato perfetto", assicura Gabriele Lavia.

(di Enzo Bonaiuto)

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