Cinema, generale Mori: "Grazia a Crespi? Credo in sua assoluta estraneità a rapporti con mafia"
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Cinema, generale Mori: "Grazia a Crespi? Credo in sua assoluta estraneità a rapporti con mafia"

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(Adnkronos) - "Ho accettato con piacere l’invito a partecipare alla visione del docufilm 'Stato di grazia' diretto da Luca Telese, dedicato alle vicende giudiziarie di Ambrogio Crespi, presentato a Venezia nel corso delle giornate dedicate

alla Mostra del Cinema. L’opera ha descritto in maniera compiuta e partecipe tutte le fasi del calvario di un uomo di fronte a un fatto improvviso e imprevedibile, che travolge la sua esistenza e quella dei suoi cari". E' quanto ha dichiarato in una intervista all''Opinione' il generale Mario Mori. 

Ed a proposito della 'grazia totale' che potrebbe essere concessa a Crespi ha spiegato il generale Mori: "Da quello che ho compreso, attraverso la descrizione che mi è stata fatta dagli avvocati, la concessione della 'grazia totale' presenta delle difficoltà tecniche di non poco conto. Il fatto però che il presidente della Repubblica abbia concesso così rapidamente la 'grazia parziale', sta a significare che la vicenda sollecita valutazioni morali e sostanziali, tali da farne un caso unico. Spero e credo che, alla fine, sarà trovata una soluzione che consenta ad Ambrogio di avere un riconoscimento completo della sua estraneità rispetto a qualsiasi tipo di connessione con ambiti e cultura mafiosi". 

E sul docufilm 'Generale Mori: Un’Italia a testa alta', che ottenne lo share del 7 per cento quando andò in onda, in tarda serata, su Rete 4, ha precisato: "La stesura del docufilm sulla mia vita è stata un’esperienza singolare, che mi ha consentito di conoscere un aspetto, quella dello sviluppo di un lavoro cinematografico, del tutto nuovo per me. Nella circostanza ho avuto la possibilità di conoscere non solo un professionista di grande valore, Ambrogio Crespi, ma questo mi era già noto, quanto un uomo in possesso di grandi valori morali". 

Il generale Mori continua a girare l’Italia, proprio con il regista Ambrogio Crespi, per incontrare sia i giovani che i cittadini che vogliono conoscere la storia della lotta al terrorismo e alla mafia. "Mi sembra doveroso che persone che hanno avuto esperienze difficili, ma positive, con uomini e situazioni connesse alla criminalità mafiosa, debbano impegnarsi, soprattutto verso i giovani, perché il fenomeno sia compreso nella sua drammatica interezza - ha spiegato nella lunga intervista all'Opinione - E siano ben chiari gli strumenti con cui combattere questo tumore della società nazionale". 

Alle spalle un lunghissimo iter giudiziario, da cui il generale Mori è uscito completamente scagionato. "Nella lunga vicenda di cui, mio malgrado, sono stato protagonista, ho avuto sempre il sostegno di una buona parte della pubblica opinione che mi ha fatto sentire in vari modi la sua solidarietà - ha sottolineato ancora - A tutti costoro un sentito, profondo, ringraziamento. Tra i miei detrattori, non ho nulla da dire a chi si è fatta un’idea sbagliata attraverso la lettura di giornali e documenti a me contrari, peraltro ampiamente diffusi in Italia. Non avevano altro modo per giudicare. A quelli che sono gli autori, a vario titolo, del complesso delle accuse che mi sono state rivolte - ha concluso - concedo il beneficio della buonafede se, a processi finalmente definiti, vorranno riconoscere di avere sbagliato. Non penso, però, che la gran parte di questi signori lo farà".  

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.