Franz Di Cioccio (Pfm): "Oggi non mi sento più di prendere posizione netta pro-palestinesi"
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Franz Di Cioccio (Pfm): "Oggi non mi sento più di prendere posizione netta pro-palestinesi"

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(Adnkronos) - "Siamo sempre cittadini del mondo e quanto succede nel mondo ci riguarda tutti. Ma oggi non mi sento più di prendere una posizione così netta come feci allora in favore dei palestinesi: era un altro momento, con altri

soggetti politici e anche io ero un'altra persona". E' quanto confessa alla AdnKronos il 'front man' della Pfm, Franz Di Cioccio, alla vigilia del concerto di domani, al teatro Brancaccio di Roma in occasione dei 45 anni del live con Fabrizio De Andrè, venti anni dopo la scomparsa del cantautore-poeta. 

L'allora rievocato da Franz Di Cioccio era il giorno 8 gennaio dell'anno 1976, quando la Pfm partecipò al concerto organizzato sempre a Roma, al Palasport, a sostegno della resistenza palestinese e dell'azione dell'Olp di Yasser Arafat; gesto che costò alla band la rinuncia forzata al tour negli Usa, organizzato da diversi manager di origine israeliana. "Non si possono coltivare quelle posizioni come se negli anni non fosse successo niente - spiega il leader della Pfm - Ora guardo, osservo e capisco che il modo di uscirne fuori non può essere lo stesso pensato mezzo secolo fa...". 

Osserva Franz Di Cioccio: "Adesso, con quello che sta succedendo in tante parti del mondo, è oggettivamente molto più difficile elaborare un punto di vista o gestire una presa di posizione politica netta. Bisogna aspettare che le situazioni si sedimentino, prima di decidere di agire, di fare qualcosa come artista. Resta però la musica, che - sottolinea il leader della Pfm, ovvero della Premiata Forneria Marconi - può sempre dare una mano ad aprire il cuore delle persone: in un mondo così diviso, la musica è una delle poche cose che unisce l'umanità". 

(di Enzo Bonaiuto) 

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