"Un grande uomo di cultura, ancora prima che un grande attore e un grande doppiatore. Un uomo coltissimo, spiritosissimo, capace come pochi di demistificare le ipocrisie della nostra società, grazie alla sua caratura da intellettuale".
Così il regista Piero Maccarinelli, ora direttore artistico del Teatro Parioli di Roma, ricorda all'AdnKronos la figura di Elio Pandolfi, l'attore scomparso questa notte.
"Mi mancherà questo grande smascheratore di ipocrisie - sospira Maccarinelli - Con lui se ne va uno degli ultimi grandi attori brillanti, di cui certamente si ricorda la strepitosa coppia artistica che specie in teatro e in televisione ha rappresentato con Antonella Steni; ma a colpirmi era soprattutto il Pandolfi radiofonico o quello dei racconti: diciamo, il Pandolfi più 'border line'...".
Del resto, sottolinea il regista, "lui aveva una intelligenza brillante ed era un uomo brillante, ma questo termine 'brillante' se accoppiato al sostantivo attore, nel suo caso, rischia di suonare fortemente riduttivo, perché era un intellettuale raffinato, colto, che come tutte le persone che non si schierano appieno con l'andazzo dominante ha anche in qualche modo 'pagato' per le sue posizioni: di questo lui, che non si era mai messo a servizio di nessuno, era sicuramente consapevole".
(di Enzo Bonaiuto)