Marco Giallini: "I social? Ci piscerei sopra"
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Mer, Mag

Marco Giallini: "I social? Ci piscerei sopra"

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"Lo scontro generazionale? E' stato annullato dai social. Oramai sono tutti in preda ai social, dai 15 ai 70 anni... ma io sui social ci piscerei sopra!".

Marco Giallini in
Marco Giallini in "La mia ombra è tua" al 'Taormina Film Festival'

 

Non usa mezzi termini l'attore Marco Giallini, a Taormina per l'anteprima del film 'La mia ombra è tua' - tratto dal romanzo di Edoardo Nesi edito da La Nave di Teseo e diretto da Eugenio Cappuccio, con Giuseppe Maggio e Isabella Ferrari fra gli interpreti principali, produttore Domenico Procacci - nell'ambito del 'Taormina Film Festival', che da domani sarà in duecento sale cinematografiche.

Il lungometraggio, che potrebbe anche inserirsi nella categoria dei film 'on the road' pur se questo potrebbe apparire riduttivo per lo svolgimento più complesso della trama, si basa sul rapporto fra un 'vecchio ancora giovane' e un 'giovane già vecchio', ovvero uno scrittore di grande fama ma che dopo il successo della sua prima e unica opera, da 25 anni si è ritirato nella campagna toscana; e un ragazzo neolaureato inviato dalla casa editrice nel casolare del romanziere per convincerlo a scrivere il sequel, soprattutto dopo che una influencer ha annunciato sul suo profilo social che lo scrittore ci sta lavorando e ha già pronto il titolo, ottenendo una valanga di 'like' e un invito a Milano per presentare, fra la ressa dei follower, il nuovo libro ancora lungi dall'essere scritto.

"Ho costruito questo personaggio per sottrazione rispetto al romanzo di Edoardo Nesi - spiega Marco Giallini - Ma c'è sicuramente anche qualcosa di me, come accade per tutti i personaggi che accetto di interpretare". Quanto al timbro recitativo, "si prende sempre qualcosa dai grandi attori, lo fa anche chi non è attore nella vita... Riecheggiare è normale, ma in questo film io non sono nemmeno un romano, o almeno spero che il mio accento romanesco non mi tradisca, magari al nord non se ne accorgono...".

Sul set, riconosce l'attore senza false modestie, "abbiamo fatto un bellissimo lavoro e io mi sono divertito, è stata una bella emozione per me, direi un colpo al cuore. Mi dicono che oggi sono molto amato dal pubblico. Perché? Beh, perché me lo merito!", risponde con una risata mettendo al bando ogni ritrosia e timidezza.

"E del resto, fino a 28 anni avevo fatto solo la terza media, ora invece sono laureato in Lettere, sono un 'umanista'; e mi piace combattere tutti i luoghi comuni. A cominciare dai social, dai brand, dai follower, dai like. A tanti che scrivono e postano foto, che sono in preda a questi social, mi verrebbe da chiedere con la cruda ironia romanesca: 'ma che t'è morta la maestra?', anzi ancora meglio: 'ma che da piccolo t'hanno cullato vicino ar muro?'...".

Passando poi dal grande al piccolo schermo, l'attore che vestirà di nuovo i panni del commissario Rocco Schiavone in onda non più su Rai2 ma sulla rete ammiraglia di Viale Mazzini, commenta: "La serie di 'Rocco Schiavone' andrà su Rai1? E' un personaggio molto trasgressivo, speriamo che funzioni; magari andrà benissimo... Ma i giovani comunque la vedranno sulla piattaforma di Amazon, la sera escono e vivono, non si piazzano davanti alla tv".

"Io stesso, guardo poco Rai1, non ci sono cose che proprio mi facciano impazzire...", afferma senza fare troppi calcoli di opportunismo, un po' come farebbe proprio Rocco Schiavone, il personaggio protagonista dell'omonima serie tv. L'attore romano ricorda che "la serie tv di Rocco Schiavone ha fatto 4 milioni di telespettatori nella sua prima stagione ed è stata la fiction più vista fra i giovani diplomati e laureati. Poi, è scesa nell'audience perché i giovani preferiscono vederla sulle piattaforme anziché in televisione".

(dell'inviato Enzo Bonaiuto)

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