Ubisoft è solo una delle numerose compagnie che si stanno muovendo per offrire al pubblico gli NFT, oggetti digitali unici e a pagamento la cui proprietà è registrata nella blockchain. Sin da quando è stato annunciato il programma Ubisoft Quartz la società francese è stata subissata dalle critiche, in quanto una grossa fetta dei lavoratori del settore hi-tech (e del pubblico) crede che rendere proprietà privata delle immagini digitali facendole pagare spesso salate sia da considerare alla stregua di un furto da parte delle major.
Ora, stando a quanto riporta Kotaku, Ubisoft starebbe cercando di convincere i propri dipendenti regalando loro degli NFT esclusivi.
In occasione di un workshop dedicato al ventesimo anniversario di Ghost Recon, Ubisoft avrebbe riunito i propri dipendenti regalando loro alcuni NFT legati al gioco. Anche internamente, quindi, Ubisoft si trova a dover fronteggiare la resistenza verso questo nuovo business che molto poco ha a che fare con l'effettiva qualità o usabilità del gioco. L'accusa sostiene che gli NFT non servano assolutamente a nulla, se non a riempire le tasche di chi li vende o li mette all'asta. La polemica si riaccende all'indomani di un'intervista con il VP di Ubisoft Strategic Innovations Lab, Nicolas Pouard, che ha dichiarato che lo scetticismo dei videogiocatori nei confronti degli NFT ha a che fare col fatto che "non li hanno capiti".