Italiani e tecnologia digitale: un rapporto controverso
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Sab, Apr

Italiani e tecnologia digitale: un rapporto controverso

Tecnologia
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La transizione digitale del Paese avanza, pur non senza intoppi, ma a che punto siamo nei confronti della tecnologia? Per sintetizzare, il rapporto tra gli italiani e la tecnologia è controverso e ancora oggi su alcuni temi siamo indietro rispetto a diversi altri Paesi.

 Ma nuovi scenari si stanno delineando, anche in virtù della necessaria accelerazione digitale conseguente alla pandemia che ci ha costretti al ricorso massivo alla tecnologia e agli strumenti digitali per poter svolgere da remoto le più diverse necessità quotidiane. Per fare un esempio, fare acquisti online oggi è una prassi normale per molti di noi. Per non parlare del ruolo dei social network, sempre più irrinunciabile vetrina per mostrarsi, con buona pace dell'intimità e della privacy. Naturalmente, la tecnologia è anche uno strumento per semplificare le nostre vite. Basti pensare alle smart home e all'IoT (Internet of Things) dove gli oggetti comunicano tra loro e con noi tramite App e device, facilitando il controllo di diverse funzioni in un'ottica di risparmio energetico e sostenibilità, mai come oggi divenuti temi centrali per il futuro del Pianeta.

Adnkronos e Datafactor di Expleo hanno scattato una fotografia sul rapporto tra gli italiani e la tecnologia partendo dall'analisi dei dati forniti da Istat, Eurostat e Osservatori.net digital innovation della School of Management del Politecnico di Milano, che si occupa di ricerca su temi chiave dell'innovazione digitale delle imprese e della pubblica amministrazione.

 

84 italiani su 100 usano internet

C'è qualcuno che ancora oggi non usa internet? La risposta è affermativa. Secondo i dati Eurostat riferiti al 2021, a fronte di una percentuale media europea del 90%, in Italia solo l'84% naviga sul web, un dato che ci pone tra gli ultimi cinque Paesi del Vecchio Continente. Pur essendo percentuali piuttosto elevate, è significativo come siamo piuttosto indietro nella graduatoria, specie nei confronti dei primi tre Paesi, Lussemburgo, Irlanda e Danimarca, dove il 99% dei cittadini utilizza internet. Uno dei motivi di tale divario negativo va ricercato nell'anzianità della popolazione italiana per questo più restia ad aprirsi alla tecnologia. Gli ultimi cinque Paesi della classfica infatti hanno percentuali elevate di popolazione con più di 60 anni, per esempio il 29% in Grecia e il 30% in Italia.

 

Cosa facciamo sul web?

Inviare email, cercare informazioni di vario genere, caricare e condividere contenuti personali, partecipare a corsi online: le attività che si possono svolgere sul web oggi sono molteplici e cambiano di molto a seconda delle diverse fasce di età. La principale attività svolta dagli italiani su internet è l'invio e la ricezione di email, indicata complessivamente dal 75,4% dei cittadini. Una percentuale che tocca il suo punto più elevato (87,4%) nella fascia 20-24 anni. La stessa fascia di età è quella più attiva nel caricare e condividere contenuti propri sul web (53,6%). Tra le attività online più gettonate c'è la partecipazione ai social network, che coinvolge l'85,3% dei 18enni e 19enni e tende man mano a decrescere con l'aumentare dell'età, fino a toccare il 24,2% degli oltre 75enni. Infine, anche l'informazione si sta progressivamente spostando su internet. Il dato più elevato, 67,3%, si registra nelle persone nella fascia di età 35-44 anni che legge giornali o riviste online.

 

Vestiti e scarpe si comprano online

Fare acquisti sul web è forse uno dei cambiamenti più drastici e repentini introdotti nelle abitudini degli italiani. Una transizione già in corso prima della pandemia, ma che ha registrato una decisa accelerazione specie durante i lockdown. Il 23% degli italiani, secondo i dati Eurostat, nel 2021 ha acquistato online vestiti, scarpe e accessori. Al secondo e terzo posto seguono, ambedue con il 14%, acquisti di libri, giornali e riviste anche in formato digitale e arredamento. Tra le ultime categorie merceologiche: articoli per bambini 8%, consegna cibo da ristoranti 7% e acquisto cibo da negozi 3%. Segno che comunque dopo il 2020, anno dei lockdown più duri, gli italiani hanno ricominciato con alcune vecchie abitudini, come appunto quella di recarsi fisicamente nel negozio per scegliere di persona cosa mangiare.

 

Un italiano su due usa i social network

Il 50% degli italiani nel 2021 ha usato i social network come strumento di comunicazione digitale. Una percentuale tutt'altro che elevata, specie se paragonata a Paesi come la Danimarca, dove l'85% della popolazione è sui social network. A livello europeo la media si attesta al 57%. Solo due Paesi in Europa usano meno di noi i social: Germania (47%) e Francia (45%). La tendenza però nell'ultimo decennio è in decisa crescita. Nel nostro Paese la percentuale di utenti iscritti ai social network infatti è quasi raddoppiata, salendo dal 26% del 2011 al 50% del 2021.

 

Sempre più connessi con lo smartphone

Quali sono i device più utilizzati dagli italiani per connettersi? Secondo i dati Eurostat riferiti al 2021, al primo posto si trova lo smartphone, utilizzato dal 78% degli utenti per collegarsi in rete, un dato comunque inferiore alla media europea che si attesta all'81%. Dopo lo smartphone, gli italiani per connettersi usano il laptop, ovvero il pc portatile (29%, la media europea è 52%). Al terzo posto viene usato il desktop pc (37%), una percentuale in questo caso superiore alla media europea del 34%. In misura minore vengono usati tablet (22%) e altri device, come smart tv, game console, smart watch (18%).

 

IoT, oggetti in rete

Nelle nostre case, in ufficio, nelle città, siamo sempre più circondati da oggetti intelligenti in grado di scambiare dati e informazioni con altri oggetti, con noi stessi e con l'ambiente grazie al fatto di essere connessi in rete. Si tratta dell'Internet of Things, ovvero la rete internet degli oggetti, un'espressione coniata oltre 20 anni fa e legata all'idea di portare nel mondo digitale molti degli oggetti di uso quotidiano. Negli ultimi tempi la tecnologia IoT si è moltiplicata trovando applicazione in diversi ambiti, dalla smart home alle auto intelligenti, dagli smart building alle smart city. Quali sono gli oggetti intelligenti più utilizzati? I più recenti dati Eurostat relativi al 2021 indicano che l'oggetto di uso quotidiano più utilizzato in Italia è la TV: il 30% degli italiani utilizza una tv connessa al web. Il 15% utilizza un sistema audio domestico connesso a internet e altoparlanti intelligenti. Al terzo posto l'assistente virtuale utilizzato dal 12% degli italiani sotto forma di altoparlante intelligente o di un'app.

 

Smart home, il futuro è di casa

Il progresso tecnologico pervade ormai ogni ambito della nostra vita. Così, le nostre case sono sempre più abitate da oggetti, sistemi e soluzioni digitali che grazie alla connessione internet e ad apposite applicazioni per i device, offrono nuove funzionalità per il controllo e la gestione automatizzate delle diverse funzioni domestiche. L'avanzamento dello sviluppo tecnologico nella digitalizzazione delle case degli italiani è sottolineato anche dai numeri. La smart home nel 2021 nel nostro Paese ha raggiunto un valore di mercato di 650 milioni di euro, con un incremento del 29% rispetto al 2020. Nonostante ciò, siamo piuttosto indietro rispetto agli altri Paesi, primi fra tutti gli USA, primi in assoluto con un 18,2 miliardi di euro di valore di mercato.

 

Dispositivi smart home più usati

Dagli elettrodomestici ai sistemi per la sicurezza, senza contare i dispositivi di “energy management” per gestire impianti di riscaldamento, raffrescamento, illuminazione, le nuove tecnologie smart home sono una realtà in grado di assicurare maggiore comfort abitativo e ottimizzare i consumi energetici. Ma quali sono i dispositivi più usati? Nel 2021 il 21% della quota di mercato dei dispositivi intelligenti è relativo agli elettrodomestici. Seguiti dagli smart speaker con il 20% e dalle soluzioni per la sicurezza con il 19%.

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.