τροφήν, la prima Medicina: 'Diabete mellito, sintomi, cause e dieta'
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Ven, Mag

τροφήν, la prima Medicina: 'Diabete mellito, sintomi, cause e dieta'

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(Adnkronos) - "I numeri sono allarmanti se pensiamo che, oggi, nel mondo una persona adulta su 10 è affetta da diabete mellito e che, considerando il trend attuale, le stime globali proiettate al 2030 ci parlano di circa 650 milioni di diabetici. La più alta prevalenza al mondo si registra attualmente in Pakistan, paese nel quale in un adulto su 4 è stata posta diagnosi di diabete. L’Europa, continente nel quale si concentra il maggior numero di casi di diabete giovanile, conta oltre 60 milioni di adulti con diabete. In Italia, rispetto ai 4,5 milioni di abitanti che hanno ricevuto diagnosi di diabete, ce ne sarebbero almeno un altro milione e mezzo inconsapevolmente affetti da questa malattia, al momento per loro non ancora diagnosticata". Il diabete è il protagonista della nuova rubrica, "τροφήν, la prima medicina", condotta dall'immunologo Mauro Minelli della Fondazione per la Medicina Personalizzata, dedicata alle malattie dell'uomo causate dal cibo, verranno analizzati i tratti salienti di questa patologia, combinazione eterogenea e complessa tra disordine endocrino, stile di vita e fattori genetici. Il 14 novembre sarà la Giornata mondiale del diabete. 

"Nel 2021, anno cruciale della pandemia da Sars-Cov-2, il diabete avrebbe provocato 7 milioni di morti, rispetto ai 4,2 milioni annualmente attribuiti a tale malattia cronica del metabolismo, caratterizzata da un’elevata concentrazione di glucosio nel sangue a sua volta provocata da una carenza (assoluta o relativa) di insulina nell’organismo umano - ricorda l'immunologo - In realtà la parola ‘diabete’ alla quale si è aggiunto il termine “mellito” o “di miele” per differenziare la malattia dal diabete insipido, include forme patologiche differenti che spaziano dal Diabete gestazionale, al 'Mody' (Maturity Onset Diabetes of the Young), al 'Dala (Latent Autoimmune Diabetes of Adult) e fino alle più note tipologie 1 e 2".  

Il diabete mellito di tipo 1 è una forma patologica che, più che dagli alimenti, è provocata da una disfunzione del sistema immunitario con produzione di autoanticorpi diretti contro le cellule beta del pancreas, a loro volta deputate alla produzione di insulina. "E’ malattia che si manifesta prevalentemente nel periodo dell’infanzia e nell’adolescenza, pur essendo descritti casi di insorgenza nell’età adulta. Per questa ragione, fino a poco tempo fa veniva denominato diabete infanto-giovanile. L'incidenza a livello mondiale - osserva Minelli - è stata stimata a circa il 10%. Come altre malattie autoimmuni, anche il diabete di tipo 1 è patologia multifattoriale in cui, a un background di predisposizione genetica si associa un evento scatenante in grado di superare la tolleranza periferica, con attivazione di meccanismi autoimmunitari". 

Il diabete di tipo 2, anche detto diabete mellito non insulino-dipendente o diabete dell’adulto, è dovuto ad una insufficiente produzione di insulina da parte delle cellule beta del pancreas e ad una preliminare insulinoresistenza, cioè ad una scarsa sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina. Inizialmente il fisico reagisce all’insulinoresistenza e tiene sotto controllo la glicemia aumentando la sintesi di insulina, ma dopo un certo tempo questo meccanismo cede e anche la sintesi insulinica diminuisce, ponendo le basi all’insorgenza del diabete mellito.  

"Tra i fattori collegati allo sviluppo del diabete di tipo 2 va menzionato soprattutto lo Stile di vita: l’obesità (con un indice di massa corporea superiore a 30) è considerata la causa principale del diabete di tipo 2 in soggetti che sono geneticamente predisposti alla malattia. Inoltre hanno grande importanza la scarsa attività fisica, lo stress, l’urbanizzazione e soprattutto una alimentazione errata; vengono associati ad un aumento del rischio: il consumo eccessivo di zuccheri, il tipo di grassi assunti nell’alimentazione (i grassi saturi e gli acidi grassi trans aumentano il rischio, mentre i grassi polinsaturi e monoinsaturi lo diminuiscono). Anche l’abitudine di mangiare molto riso bianco sembra svolgere un ruolo nell’aumento del rischio", precisa Minelli.  

"Di notevole rilievo sono le complicanze del diabete mellito, tra le quali vanno soprattutto menzionate l’ipertensione, la retinopatia con progressivi danni della vista fino alla cecità, i danni renali e a carico dei nervi e delle arterie, danni questi ultimi che possono portare a disfunzioni erettili e dunque impotenza, ulcere e gravi problemi di circolazione agli arti inferiori, soprattutto del piede con insorgenza del cosiddetto piede diabetico, una complicanza che interessa un terzo della popolazione diabetica, e che se trascurata può rendere necessaria l'amputazione. - conclude - La letteratura scientifica più recente ci ha pure informato che pre-diabete e diabete sono le patologie che rendono più grave l’infezione da Covid-19, e che proprio il coronavirus sarebbe in grado di determinare la comparsa di iperglicemia, con esiti destinati a restare nel tempo ben oltre la guarigione dalla malattia causata dal nuovo coronavirus" 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.