Ligabue incanta l'Arena di Verona, la fame di emozioni di un 'sopravvivente'
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Ligabue incanta l'Arena di Verona, la fame di emozioni di un 'sopravvivente'

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(Adnkronos) - E' partito dall'Arena di Verona il tour 'Dedicato a noi' di Luciano Ligabue che ieri sera (replicherà stasera) ha infiammato la platea dell'anfiteatro romano. “Non ho corso così tanti rischi da dichiararmi un

Ligabue incanta l'Arena di Verona, la fame di emozioni di un 'sopravvivente'

 

sopravvissuto, ma sono tempi in cui mi sento un sopravvivente. Se facciamo l’elenco di questi tre anni di merda sono stati terribili, e io mi sento così, e sento anche che vorrei poter fare di più”. A dirlo è lo stesso Liga che cita uno dei suoi album, ‘Sopravvissuti e Sopravviventi’ (del 1993, oggi celebra i 30 anni), per regalare la chiave del tour che, dopo Verona, lo porterà in tutti i palazzetti d’Italia. Ventiquattro brani per una scaletta che “sarà un po’ diversa ogni sera, riscoprire il gusto della sorpresa sul palco è una cosa da recuperare”, spiega. Tra i brani proposti, ben sei fanno parte dell’ultimo, ‘Dedicato a noi’, a partire da quello iniziale scelto per il debutto, ‘Niente piano B’. Una scelta non scontata e anche un po’ ‘rischiosa’ che, a giudicare dall’entusiastica risposta del pubblico, ha il sapore di una scommessa vinta. “Io ho quel senso del dovere catto-comunista che conoscete bene, voglio far contenta la gente”, sorride Ligabue mentre scarica, in una chiacchierata coi giornalisti, l’adrenalina post concerto.  

“‘Dedicato a noi’ riassume il bisogno di appartenenza che io ho sempre di più, il sentire di far parte di un ‘noi’”, dice il rocker di Correggio. La carica è tanta, la voglia di palco e di condivisione - mancata per anni a causa della pandemia - pure. “Sono un tossico da palco”, ammette. E poi: “Ho la preoccupazione dell’assuefazione, che ognuno si ritrovi sempre più assuefatto alla quotidianità, e che ci stacchiamo sempre di più gli uni dagli altri. È per questo che ho fatto questo titolo, ‘Dedicato a noi’”, parla a ruota libera Liga. E sull’omonimo brano: “È un rischio farla all’inizio del bis, ma visto cosa è successo stasera…”. Poi ammette: “È il brano di cui sono più orgoglioso, dal punto di vista della scrittura, ma mi emoziono di più con ‘La metà della mela’ (dedicata alla moglie, Barbara Pozzo, ndr) in cui oggi ho sentito l’emozione del pubblico”.  

E di emozione, il live di Ligabue ne ha elargita parecchia. “Ho una brandina qui dietro. Sono vicino alle 40 volte qui all’Arena ma non ci si abitua mai”, esordisce lui sul palco. Poi scalda il pubblico con ‘Questa è la mia vita’, ‘Balliamo sul mondo’, ‘La metà della mela’, particolarmente emozionante, ‘Piccola stella senza cielo’, ‘Lambrusco e pop corn’. Ci sono brani che non comparivano in scaletta da tanto, ‘Sarà un bel souvenir’, ‘Viva’. E altri che compaiono più spesso, ‘Happy Hour’, ‘Tutti vogliono viaggiare in prima’, ‘Tra palco e realtà’.  

Nel mezzo, Liga scompiglia i giochi a sorpresa: ferma il concerto, i musicisti, la platea, per rendere omaggio alle vittime del disastro del Vajont di cui ricorrono i 60 anni. “Non ci possiamo permettere di dimenticare. Quindi vi chiedo una cosa che non si fa di solito nei concerti, un minuto di silenzio, dedicato non solo a loro ma anche alla nostra memoria nel momento in cui lo facciamo”. Il buio e il silenzio nell’anfiteatro, che poi scoppia in un applauso liberatorio mentre il rocker riprende a cantare e intona ‘Lettera G’, dedicata al cugino scomparso. Gli arrangiamenti sono come sempre molto fedeli, e le chitarre sono le vere regine. “Quando ho deciso di avere tre chitarristi, in certi casi quattro, mi ci metto anche io, ho fatto una scelta un po’ spudorata, totalmente contro i tempi -spiega- Negli arrangiamenti quindi le chitarre occupano tanto spazio”.  

Si chiude con ‘Certe Notti’ e ‘Urlando contro il cielo’, un cielo sotto il quale hanno cantato 11mila persone. Un sold out che si ripeterà stasera con altrettanto pubblico, per poi spostarsi in giro per l’Italia fino a dicembre. Per regalare al pubblico 25 date di emozioni da ‘sopravviventi’.  

(dall’inviata Ilaria Floris) 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.