Politica - il Centro Tirreno
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Dom, Mag

Politica

Le notizie dal mondo politico: aggiornamenti, sondaggi, analisi e approfondimenti

Centrodestra avanti in caso di voto, anche con la discesa in campo dell'ex premier Giuseppe Conte. E' quanto emerge dal sondaggio sulle intenzioni di voto realizzato dopo il voto di fiducia del Senato a Mario Draghi per la trasmissione di oggi di Porta a Porta, realizzato da Antonio Noto di 'Noto Sondaggi'. 

Forza Italia sempre alla ricerca di un capogruppo alla Camera. Il gravoso compito di gestire la transizione, dopo l'upgrade di Mariastella Gelmini al governo, spetta al 'facente funzioni' Roberto Occhiuto, in predicato però di diventare il candidato del centrodestra alla presidenza della Calabria, Regione chiamata al voto dopo la prematura scomparsa dell'azzurra Jole Santelli. 

Cala la scure dei vertici M5S sui dissidenti e la scissione è sempre più vicina. Con un post su Facebook il capo politico reggente Vito Crimi mette alla porta i 15 senatori che a palazzo Madama hanno votato contro la fiducia al governo Draghi.

 

"Ci sono cose da dire. Scelte politiche da difendere. Domande a cui rispondere ed una sana e robusta opposizione da costruire". Lo scrive su Instagram Alessandro Di Battista, ex deputato del Movimento 5 Stelle, dando appuntamento ai suoi fan per una diretta sulla piattaforma social a partire dalle 18. Di Battista nei giorni scorsi si è espresso contro il sostegno pentastellato al governo di Mario Draghi.  

"Spero condividiate questo sguardo rivolto al futuro costantemente, confido che ispiri lo sforzo comune verso il superamento di questa emergenza sanitaria e della crisi economica e che nelle mie ambizioni caratterizzerà certamente l'azione di questo governo". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante le sue repliche alla Camera prima del voto di fiducia. 

Il capo politico del M5S Vito Crimi, a quanto apprende l'Adnkronos, ha rinunciato a un posto nel 'sottogoverno'. Crimi, ex viceministro all'Interno nel Conte II, ha avvertito questa mattina lo staff del Viminale. Subito dopo, in tarda mattinata, in una riunione con gli ex sottosegretari ha annunciato la sua decisione, spiegando di aver fatto un passo indietro e di aver invitato a fare lo stesso anche i due capigruppo di Camera e Senato, Davide Crippa e Ettore Licheri, perché impegnati nelle 'trattative' per la formazione del 'sottogoverno'.  

Cambio di look per Mario Draghi per la fiducia alla Camera. Il premier si è presentato in Aula con una cravatta azzurra, con mascherina in tinta con il logo della presidenza del Consiglio, che fa molto 'nazionale'.

"Allora, nel 1945, in Italia eravamo di fronte a una distruzione assoluta di tutto ciò che c'era: avevamo perso tutto dopo la guerra. Oggi siamo in una situazione diversa". Lo ha detto all'Adnkronos Maria Romana De Gasperi, 97 anni, primogenita dello statista Alcide De Gasperi (1881-1954), presidente del Consiglio della ricostruzione post-bellica e dell'attuazione del Piano Marshal. 

Ma il simbolo M5S di chi è? E' questa una delle domande che si rincorre tra Camera e Senato, mentre la scissione del Movimento sembra ormai a un passo, le espulsioni tornano a terremotare le file dei parlamentari e Barbara Lezzi, nonostante il cartellino rosso, lancia la propria candidatura alla nuova governance a 5, approvata ieri da una base decimata, stando almeno al numero di voti registrati sulla piattaforma Rousseau.

Centrodestra tra ipotesi 'intergruppo' e (ri)proposta di 'federazione'. Da una parte - sulla richiesta di 'intergruppo' - Giorgia Meloni che chiede agli alleati della Lega e di Fi "procedere in questa direzione per portare avanti il programma elettorale comune".

"Conte torna da noi a insegnare e a fare ricerca dal primo marzo". Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio, si appresta a tornare in cattedra all'università di Firenze. "Ci siamo sentiti per telefono, la prossima settimana verrà a trovarmi", dice il rettore Luigi Dei a Un giorno da pecora.

L’ex ministro dell’economia Roberto Gualtieri starebbe valutando la proposta del Pd di candidarsi a sindaco di Roma e si sarebbe preso ''qualche giorno’’, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti del Pd romano, per decidere se accettare la sfida per il Campidoglio.  

Nuovi arrivi nella Lega. Ne è convinto Matteo Salvini che, commentando il passaggio dell'eurodeputato Vincenzo Sofo dalla Lega al gruppo dei Ecr-Fratelli d'Italia, afferma: "Io auguro buona fortuna a tutti, per me viene prima l'interesse dell'Italia che le convenienze di partito. Ognuno farà le proprie scelte.

"Un proverbio russo dice che sarebbe stolto chi volesse spaventare un porcospino mostrandogli le proprie natiche nude". Lo scrive su Facebook il deputato M5S, Pino Cabras, dopo le 15 espulsioni dal gruppo parlamentare fra i senatori Cinquestelle annunciate ieri sera dal reggente Vito Crimi, dopo il voto contrario alla fiducia al governo in Senato. 

La linea dura di Vito Crimi, che su Facebook ha annunciato l'espulsione dei 15 senatori M5S che ieri hanno votato contro la fiducia al governo Draghi, non frena il fronte del no alla Camera, dove sarebbero "tra i 17 e i 23, allo stato attuale" i deputati che starebbero valutando il voto contrario. Lo spiegano all'Adnkronos fonti M5S, che in questa fase stanno 'soppesando' il pallottoliere di Montecitorio. 

Terremoto in casa 5 Stelle "I 15 senatori che hanno votato no alla fiducia" al governo Draghi "saranno espulsi", annuncia con un post su Facebook il capo politico del M5S, Vito Crimi. Una decisione che fa scoppiare una guerra interna al Movimento. 

"Ieri il Senato ha votato la fiducia al Governo Draghi. Abbiamo a Palazzo Chigi l’italiano più stimato nel mondo, una maggioranza molto ampia e senza compravendita di senatori, i 209 miliardi europei in buone mani, lo spread che scende, la destra che è spaccata, molte conversioni all’europeismo, i grillini estremisti fuori dalla maggioranza, il ritorno della competenza, i professionisti a pagamento dei talk show spiazzati dalla politica.

"Presidente, ho sentito paragonarla a Ronaldo e Baggio. Vista la sua fede calcistica, meglio il Capitano...". Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva e tifoso della Roma, preferisce accostare il premier Mario Draghi a Francesco Totti e non, come fatto da altri esponenti politici, a Cristiano Ronaldo o Roberto Baggio. 

Dopo aver ottenuto il via libera ieri notte al Senato con 262 voti a favore, 40 contrari e due astensioni, Mario Draghi è alla Camera dove è iniziato in aula il dibattito sulla fiducia. Gli iscritti a parlare sono 63. Nella seduta di ieri il presidente del Consiglio, aveva consegnato il testo delle dichiarazioni programmatiche del nuovo governo.  

Il Senato ha votato la fiducia al governo Draghi con 262 voti a favore, 40 contrari e due astenuti. Con questa maggioranza l'esecutivo dell'ex presidente della Bce non ce l'ha fatta a superare Monti che il 17 novembre del 2011 ottenne la fiducia a palazzo Madama da 281 senatori. 

''Vuole intervenire per che cosa? In dissenso? Ma lei per la verità non era iscritto. Arriva sempre all'ultimo momento...''. La presidente del Senato Elisabetta Casellati, terminate le dichiarazioni di voto e quelle in dissenso, si sente chiamare da Lillo Ciampolillo. Memore del voto alla fiducia del governo Giuseppe Conte in zona Cesarini che sollevò tante polemiche, Casellati non si trattiene: ''Ogni volta arriva all'ultimo...''.

"Lei è un incappucciato della finanza", ha detto il senatore del gruppo Misto Gianluigi Paragone, rivolgendosi al premier Draghi nell'Aula del Senato poco prima del voto sulla fiducia al governo. "Lei insiste a definire l'euro irreversibile. Anche per la DDR il muro lo era ma non aveva fatto i conti con la disperazione della gente", ha aggiunto. 

"Il MoVimento sta cambiando il MoVimento, e il percorso non si ferma". Ad affermarlo il capo politico M5S Vito Crimi in un post su Facebook. "Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla consultazione per la modifica dello Statuto del MoVimento 5 Stelle.

La dead line è il 24 febbraio, termine fissato per l'elezione in Aula alla Camera. Fino ad allora impazzerà il totonomi, perché si tratta di una poltrona che, almeno sulla carta, fa gola non solo a Fi, ma anche ad altri partiti come Lega e Pd.

Danilo Toninelli vota la fiducia al governo Draghi in Senato, ma avverte: "Non sarà incondizionata". "Chi le parla - ha detto intervenendo in Aula - fa parte di quel 41% di iscritti al MoVimento 5 Stelle che ha votato contro un nostro appoggio al suo governo.

 

"Oggi finisce il mio percorso dentro Sinistra Italiana. È una scelta dolorosa che assumo per rispetto di una comunità politica in cui non mi riconosco più". Lo annuncia su Facebook il deputato Erasmo Palazzotto. "È una scelta maturata nel tempo che ha solo in parte a che vedere con la questione del voto di fiducia a questo nuovo Governo, ma che indubbiamente da questa vicenda è resa necessaria".